Pesto di pistacchio Artigianale-L’Isola che c’è 180 gr

Il Pesto di pistacchio-L’Isola che c’è : Utilizzato come gustoso condimento per la pasta e per piatti veloci per di più estivi: dal gusto fresco e aromatico, esalta il sapore unico e inconfondibile di questi frutti e risulta una valida alternativa al pesto alla genovese.

Nella ricetta tradizionale del pesto di pistacchi non si fa uso di pinoli o di aglio, ma per renderlo ancora più invitante in molti scelgono di aggiungere questi due ingredienti oltre al pepe nero e al sale fino.

Il pesto di pistacchio si può gustare anche spalmato su croccanti crostoni di pane tostato da servire come stuzzicanti antipasti. Durante aperitivi o buffet è ideale per preparare ottime bruschette.

Essendo un condimento piuttosto versatile può essere utilizzato sia per il classico piatto di pasta che per completare dei piatti più elaborati a base di carne o di pesce.

Via libera dunque a trofei con pancetta e pesto di pistacchio, fusilli al pesto di pistacchio e pomodorini, filetto di tonno al pesto di pistacchio, costolette d’agnello panate ai pistacchio ma anche spiedini di carne al pesto di pistacchio o bocconcini di pollo impananti, per non parlare dei dessert come tiramisù ai pistacchi o i cannoli con crema di pistacchi.

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La Sicilia

Quando siete in Sicilia e sentite parlare di frastuca ecco che si materializza davanti uno dei prodotti tipici per cui l’isola è celebre, ovvero i pistacchi. Già, perché frastuca è il nome in dialetto di pistacchio e deriva dal corrispondente nome arabo: il frutto e l’albero che produce i pistacchi, frastucara, arrivano dai termini arabi fristach, frastuch e festuch (a loro volta originati dalla voce persiana fistich).

Questi frutti pregiati e gustosi originari del bacino del Mediterraneo vantano una storia antichissima, che risale addirittura agli Assiri nel VI secolo a.C..

In Sicilia arrivano con gli Arabi che iniziarono ad impiantare gli alberi trovando nel territorio un habitat perfetto per la crescita rigogliosa della pianta frastucara. Se, a livello mondiale, è l’Iran il maggior produttore di pistacchi, in Italia crescono prevalentemente a Bronte e nelle province di Agrigento e Caltanissetta.

E’ soltanto qui che il pistacchio, grazie alla presenza di ricche terre laviche e ad un clima favorevole, raggiunge un gusto unico e particolare.

Tra la fine di agosto e gli inizi di settembre avviene la raccolta di pistacchi, che è biennale: vengono samllati (ovvero tolti dal mallo, l’involucro verde e carnoso che li avvolge) e asciugati dal produttore, per poi passare ancora con il gusto alle aziende che li esportano.

Quello di Bronte è il più famoso e si caratterizza per la sua intensa colorazione verde e il sapore dolce, delicato ed aromatico.

I pistacchi di Bronte Dop sono tutelati dal Consorzio di Tutela del pistacchio verde di Bronte, con lo scopo di promuovere, valorizzare e curare gli interessi della Dop, informando costantemente il consumatore ed estendendo in tutta Italia e all’estero la conoscenza di questo prodotto d’eccellenza.

A tutto questo si aggiungono i benefici per quel che riguarda la salute: i pistacchi, infatti, sono ricchi di vitamine idrosolubili come B1,2,3,5,9 e H e sali minerali, isoflavoni, luteina e polifenoli; contengono fosforo, calcio, potassio, zinco, ferro e rame, favoriscono il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale e periferico e l’integrità e la salute di epiteli e mucose, soprattutto della pelle dei capelli; inoltre hanno proprietà antiossidanti e la presenza dei grassi monosaturi aiuta a regolare la quantità di colesterolo nel sangue.

Unica controindicazione è che possiedono anche molte calorie e quindi non sono indicati per chi segue una dieta a basso contenuto calorico.